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Sociologi, istituire Ordine e Albo professionale: la proposta di legge. Ecco perché è necessario

Istituire finalmente l’Ordine dei Sociologi e il relativo Albo Professionale. E’ l’obiettivo della proposta di legge firmata dai deputati del Pd lenia Malavasi e Marco Furfaro. Una proposta che, presentata in Parlamento oltre un anno fa, torna d’attualità all’indomani della scomparsa di Franco Ferrarotti, uno dei padri riconosciuti della sociologia italiana: il cui ricordo ha permesso a molti italiani di comprendere come la crescita civile e sociale del Paese si sia intrecciata con quella di una disciplina che proprio Ferrarotti aveva contribuito a far conoscere a partire dagli anni Sessanta.  Già, perché la sociologia in Italia, benché ne sia riconosciuta la “straordinaria importanza” – argomentano Malavasi e Furfaro – è “spesso confinata al dibattito intellettuale o al parere occasionale su casi o problematiche di contingente interesse popolare”. “Eppure – ricordano i due deputati – la Sociologia, individuata, approfondita e determinata come scienza del comportamento sociale” già alla fine del XIX secolo da luminari come Vilfredo Pareto, Emil Durckeim e Max Weber, oggi ci dà “la possibilità e la capacità di estrapolare dati, elaborarli e trarne le conclusioni con metodo scientifico, indirizzando le scelte e le risposte alle problematiche sempre più pressanti per questa nazione e per l’Europa, derivanti dai grandi cambiamenti che modificano ad un ritmo progressivo le esigenze e le aspettative di un futuro prossimo”. E ancora: “Non va sottovalutato quanto i professionisti sociologi, pur in una situazione di di scarsa attenzione istituzionale, abbiano prodotto nel campo dell’analisi comportamentale dei cambiamenti della società italiana dopo la seconda guerra mondiale, il boom industriale , l’abbandono delle campagne, le rivolte sociali, le sfide delle autonomie in continua ed indispensabile evoluzione, la crisi della politica tradizionale, la problematica del grande movimento migratorio, la crisi demografica e la complessa partecipazione alle scelte dell’Europa. Nel contempo hanno fornito, spesso operando in ombra, grandi supporti alle scelte di politica industriale e dello sviluppo produttivo nazionale”. E tuttavia questo strumento essenziale per la comprensione di quel che si muove al fondo della nostra società è ancora oggi privo di un riconoscimento istituzionale. E’, appena, “un mero indirizzo universitario”. Di qui l’urgenza di una legge che consenta l’istituzione dell’Ordine dei Sociologi, con il correlato Albo Professionale.
Nonostante “il percorso per raggiunger tale obiettivo è stato più volte avviato in sede parlamentare”, non è mai riuscito a concludere il suo iter. Si è ottenuto il riconoscimento del sociologo “quale professione, ma priva di Ordine, soltanto nel 2013, in ossequio agli indirizzi in materia sanciti dalla Comunità Europea”. Ma poi questa figura “è stata dimenticata ed espunta, proprio quando la presenza di una metodologia scientifica ad ampio raggio risulterebbe indispensabile per una progettazione del sistema e degli interventi in favore dei cittadini”.  Nella proposta di legge si rileva come il sociologo oggi può avere un ruolo determinante in ambito sanitario, e più in generale “nel miglioramento della qualità dei servizi” e “nella proposta di nuovi modelli di welfare”. Insomma “una corretta lettura sociologica dei fenomeni favorisce la sperimentazione di procedure necessarie per ridurre diseguaglianze e contrastare la marginalizzazione sociale, favorendo i processi di inclusione”. Per non parlare dell’urbanistica, settore nel quale si segnsla “l’assoluta necessità del sociologo nella predisposizione degli strumenti sia generali programmatici che locali esecutivi” e dell’ambiente “ove va posta attenzione al contrasto di ogni forma di abuso e danno del territorio, senza frenare un corretto sviluppo delle attività di crescita virtuosa e coerente con i bisogni dei cittadini”.

Eppure, fanno notare i sottoscrittori della proposta di legge “non sono mancati coraggiosi tentativi di riconoscimento giuridico del ruolo professionale del Sociologo, quali la L.106/2021, che ha riconosciuto l’inquadramento normativo anche dei sociologi nel ruolo sociosanitario, nell’ambito del Servizio sanitario nazionale, e, soprattutto, la recente Legge Regionale Campania n.55/2023, che ha istituito il Servizio di Sociologia del territorio, per garantire ai cittadini della Regione Campania l’accesso alle prestazioni attinenti alle discipline sociologiche , nel sistema dei servizi sociali della Regione, che, peraltro, è già stato attivato in via sperimentale”.

Tutte queste considerazioni evidenziano “la necessità di garantire una presenza unitaria ed istituzionale della figura professionale del sociologo… come soggetto scientifico partner” delle istituzioni pubbliche e dei soggetti dello svluppo imprenditoriale “per scelte e soluzioni realmente innovative, che abbiano la qualità di essere indirizzate verso obiettivi strutturali anche a medio e lungo periodo, con benefici per il Paese di valenza duratura e progressiva”.

fonte: ildenaro.it

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